La teoria dell’equilibrio generale è un modello del ramo della microeconomia che studia l’interazione e il punto di equilibrio tra i diversi mercati di un’economia. È anche conosciuta come teoria dell’equilibrio generale Walrasiana, dal nome del suo sviluppatore.
L’equilibrio generale è un modello economico che cerca di spiegare il comportamento, l’interazione e l’equilibrio tra i diversi mercati dell’economia. Il suo studio comprende il consumo, la produzione, la formazione dei prezzi, la determinazione dei salari e il modo in cui viene raggiunto un equilibrio che determina la distribuzione finale delle risorse.
Così, ad esempio, quando si guarda al mercato del pane, il modello di equilibrio generale studia anche come questo mercato interagisce con altri mercati correlati (ad esempio, il burro come bene complementare, gli stipendi dei produttori di pane, i biscotti come prodotti sostitutivi, ecc.)
L’equilibrio generale si differenzia dall’equilibrio parziale in quanto quest’ultimo si concentra solo sull’analisi di un particolare mercato (ad esempio il mercato del pane) considerando che i prezzi degli altri beni e servizi rimangono costanti. In equilibrio generale tutti i prezzi sono variabili e tutti i mercati devono adeguarsi.
Non bisogna nemmeno confondere l’equilibrio generale con la macroeconomia, quest’ultima studia gli aggregati economici a livello nazionale o regionale, analizzando indicatori globali come i livelli di occupazione, l’inflazione, gli investimenti, ecc. Questo è diverso dall’analizzare l’interazione tra i diversi mercati che compongono un’economia a livello macro.
Origine dell’equilibrio generale
Uno dei primi modelli di equilibrio generale fu sviluppato alla fine del XIX secolo dal matematico ed economista francese Leon Walras. Nel suo lavoro “Elements of Pure Economics”, Walras propone un modello con n mercati dove i prezzi sono regolati in modo che la somma della domanda in eccesso diventi zero. Tra i presupposti più importanti del suo modello ci sono
- C’è una concorrenza perfetta. Gli agenti sono coloro che prendono i prezzi, non vi è alcun intervento nel sistema dei prezzi e non vi è alcun accaparramento di merci.
- Si crea la figura del “banditore d’asta del Walras” che annuncia i prezzi e fa da intermediario o banditore tra acquirenti e venditori. Non vengono effettuate transazioni quando i prezzi offerti da acquirenti e venditori sono sbilanciati. Il banditore annuncerà nuovamente i prezzi fino a quando non saranno in equilibrio.
In seguito, altri economisti e matematici come Vilfredo Pareto, Kenneth Arrow, Gerard Debreu e Lionel W. McKenzie hanno incluso miglioramenti al modello di Walras. E hanno anche sviluppato modelli alternativi di equilibrio generale.
Perché studiare l’equilibrio generale
L’analisi dell’equilibrio generale è uno strumento indispensabile per poter rispondere ad alcune domande fondamentali dell’Economia a cui l’analisi parziale non può rispondere.
Così, ad esempio, quando vogliamo determinare se l’economia funziona in modo efficiente, non basta osservare un mercato unico, dobbiamo osservare l’intera economia e come gli aggiustamenti in un mercato influiscono direttamente o indirettamente su altri mercati collegati.
Allo stesso modo, quando vogliamo studiare i fattori che determinano lo sviluppo economico, dobbiamo applicare un equilibrio generale, poiché esistono interrelazioni tra i diversi mercati che determinano l’effetto finale dell’aggiustamento di una certa variabile (così, ad esempio, se i salari in un settore dell’economia aumentano, questo aumento genera un effetto positivo sugli altri settori aumentando le loro vendite).