La perizia contraddittoria è la procedura che il contribuente può avviare se non è d’accordo con la valutazione dei suoi beni effettuata dall’Amministrazione
Pertanto, la valutazione peritale contraddittoria è un diritto che spetta al contribuente. Tale diritto viene esercitato attraverso un procedimento amministrativo quando il valore attribuito all’immobile dall’Amministrazione Finanziaria non coincide con il valore preteso dal contribuente.
La procedura per la perizia contraddittoria
Si inizierà con la presentazione della richiesta di perizia in contraddittorio. Ciò ha l’effetto di sospendere l’esecuzione del regolamento.
Una volta presentata la domanda, l’Amministrazione effettuerà una nuova valutazione attraverso uno dei suoi esperti. D’altro canto, il contribuente si rivolgerà al proprio esperto, al quale dovrà pagare i relativi onorari.
Nel caso in cui la differenza tra il valore calcolato dal perito governativo e la perizia effettuata dal perito nominato dal contribuente, considerata in valori assoluti, sia pari o inferiore a 120.000 euro e al 10 per cento di tale perizia, il perito nominato dal contribuente sarà utilizzato come base per la transazione. Se la differenza è maggiore, è necessario nominare un terzo esperto.
La valutazione effettuata dal perito terzo servirà come base per la transazione. Le spese del terzo perito saranno pagate dal contribuente se la valutazione è superiore del 20% al valore dichiarato. Se è inferiore, gli onorari del terzo esperto saranno pagati dall’Amministrazione.
Esempio di perizia contraddittoria
Un contribuente dichiara di possedere un immobile del valore di 90.000 euro. Tuttavia, l’Amministrazione procede alla valutazione dell’immobile e stima che il suo valore sia pari a 150.000 euro. Il contribuente, in disaccordo con la valutazione dell’Amministrazione, presenta la richiesta di una perizia contraddittoria.
Il perito dell’Amministrazione, in coincidenza con la valutazione iniziale, stima il valore dell’immobile in 150.000 euro. L’esperto nominato dal contribuente, invece, valuta l’immobile a 100.000 euro.
Poiché le ipotesi necessarie non sono soddisfatte contemporaneamente (se la differenza tra le valutazioni è inferiore a 120.000 euro, ma la differenza non è inferiore al 10%), viene nominato un terzo esperto che valuterà l’immobile a 125.000 euro. Si noti che la valutazione del terzo perito deve sempre essere tra i valori proposti dal perito dell’Amministrazione e dal perito del contribuente.
La valutazione effettuata dal terzo esperto sarà utilizzata per calcolare la base per il regolamento. Poiché la differenza tra la valutazione del terzo perito e il valore dichiarato dal contribuente è superiore al 20%, sarà il contribuente a dover pagare gli onorari del terzo perito.