La libera circolazione delle persone nell’Unione Europea è considerata una delle caratteristiche principali e indispensabili per lo sviluppo del progetto di integrazione economica a livello europeo ed è stata giuridicamente sancita dall’articolo 45 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
La libera circolazione all’interno dell’Unione Europea riguarda in generale tutti gli Stati membri e l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la Svizzera. Nel mezzo del processo di costruzione di un’Europa come potenza politica ed economica, è spesso considerato essenziale, in questa fase, facilitare la mobilità di un fattore produttivo come il lavoro.
È con il Trattato di Maastricht del 1992 che è stato creato il concetto di cittadinanza dell’Unione, una garanzia per la circolazione e il soggiorno delle persone nei diversi Stati membri.
Il concetto di libera circolazione delle persone sul territorio europeo implica diversi aspetti, come la possibilità per i cittadini dell’Unione di muoversi tra i paesi membri senza incontrare ostacoli burocratici e legali, il trasferimento della loro residenza in questi paesi se necessario per interesse professionale e la permanenza in questi punti anche senza un contratto di lavoro valido.
Requisiti legali per la mobilità delle persone nell’Unione Europea
- Soggiorni di meno di tre mesi. Carta d’identità o passaporto valido.
- Soggiorni di più di tre mesi. Se siete disoccupati, dovete disporre di sufficienti risorse finanziarie e di un’assicurazione sanitaria.
- Soggiorno permanente. Il diritto di soggiorno permanente si ottiene dopo un periodo di residenza stabile e continuativo di almeno cinque anni. Può andare perduto in caso di assenze per più di due anni consecutivi da quel paese.
In questo senso, questo diritto fondamentale assicura che ogni cittadino e i suoi familiari siano trattati allo stesso modo in termini di lavoro e di accesso all’occupazione, indipendentemente dal fatto che si trovino o meno nel loro paese d’origine. Gli individui hanno la possibilità di godere di diritti quasi identici in relazione all’attività economica, come la copertura sanitaria, nei loro incarichi professionali. Le restrizioni o le differenze tra le legislazioni dei diversi paesi sono spesso incentrate principalmente su aspetti quali la sicurezza, l’ordine pubblico o la salute pubblica.
Un aspetto meno positivo di questo processo di integrazione è che non è così completo nel caso di altri tipi di profili professionali, come i lavoratori autonomi. Questi ultimi si trovano spesso a dover affrontare un livello più elevato di differenze legislative tra i vari paesi e non godono di grande facilità nel trasferire la loro attività economica in un altro paese.