La propensione marginale al risparmio misura la parte di reddito destinata al risparmio o all’investimento quando il reddito aumenta di una unità.
In altre parole, la propensione marginale al risparmio misura la parte che i consumatori, siano essi organizzazioni, individui o territori, dedicano al risparmio quando il loro reddito aumenta. È un indicatore, tra l’altro, del livello di sviluppo di una società, poiché, poiché una società gode di un livello di sviluppo economico più elevato, destinerà una parte maggiore del reddito al risparmio o all’investimento, in quanto ha tutti i consumi possibili, che è l’altra parte a cui è dedicato il reddito.
Questo rapporto è un indicatore della distribuzione del reddito disponibile, quindi se la propensione marginale al risparmio si aggira intorno a 0,25, significa che di ogni incremento di reddito, l’individuo destina il 25% al risparmio. Nel frattempo, il restante 75% andrebbe al consumo.
Il termine marginale si riferisce ai movimenti (aumenti o diminuzioni) delle variabili economiche, in questo caso il reddito. In questo modo, ci permette di chiarire fino a che punto un individuo, un’organizzazione o un paese utilizza la crescita del reddito.
Formulazione
La funzione del consumo aggregato è:
dove:
C: Spese di consumo
a: Consumo autonomo
c = 1 – s: Propensione marginale al consumo o, in altre parole, la parte di reddito che aumenta destinata al consumo.
In questo caso, poiché si tratta di valori marginali, cioè di aumenti per unità, chiariamo c.
c: C / Y = a/Y + c
e, a sua volta, dobbiamo C / Y = a/Y + (1-s), poiché c=1-s
Sostituiamo c con 1-s, dove s è la propensione marginale al risparmio, cioè quella parte di aumento del reddito che non dedichiamo al consumo, tale che Y = C + S (dove S è il reddito destinato al risparmio), e per calcolare gli aumenti di reddito per unità, usiamo la seguente espressione:
con Δ sono gli incrementi delle variabili in un’unità.
Infine, sostituiamo ancora una volta in modo che il risparmio e il consumo si sommino al reddito totale (1 = ΔC/ΔY + ΔS/ΔY), arrivando alla conclusione iniziale di 1 = c + s, dove s è la propensione marginale al consumo.