Le esportazioni nette o la domanda estera di un paese è la domanda netta degli stranieri (non residenti) per beni e servizi prodotti nel paese. In altre parole, le vendite di beni e servizi che un paese effettua verso il mondo esterno scontate dagli acquisti o dalle importazioni che effettua di beni e servizi dal resto del mondo.
Le esportazioni nette sono determinate dalla differenza tra le esportazioni (X) e le importazioni (M) e sono solitamente denominate esportazioni nette. È la stessa differenza tra la spesa degli stranieri per i prodotti locali meno la spesa dei residenti per i prodotti fabbricati all’estero.
Le esportazioni nette sono anche il risultato del saldo dei beni e dei servizi, che fa parte della contabilità nazionale di un paese e, a sua volta, del suo prodotto interno lordo. La formula per il calcolo del PIL di un paese è la seguente:
GDP= C + I + G + G +/- (X – M)
Da dove:
C= Consumo privato I= Investimento privato G= Spesa pubblica
(X – M)= Saldo del saldo dei beni e servizi
Sebbene siano spesso usati come sinonimi, non vanno confusi con la domanda esterna, che è la quantità di beni e servizi prodotti in un paese e richiesti dai residenti all’estero.
Fattori che influenzano le esportazioni nette
Ci sono diversi fattori che possono influenzare la domanda estera di un paese, alcuni dei quali sono elencati di seguito:
- La domanda estera è influenzata dalle variazioni del tasso di cambio, cioè del valore relativo della valuta locale rispetto alla valuta di altri paesi. Più debole è la valuta locale, minore è la domanda di beni e servizi prodotti all’estero.
- Gli accordi commerciali e il commercio online favoriscono la crescita della domanda di prodotti esteri.
- Sovvenzioni e altri aiuti che favoriscono le esportazioni del paese.
- Limitazioni alle importazioni, barriere tariffarie e altre restrizioni riducono la crescita delle importazioni.
Determinanti delle esportazioni in un paese
Ci sono diverse variabili che influenzano il saldo del conto corrente:
- L’aumento del reddito estero, a parità di altre condizioni, migliora l’equilibrio nazionale dei beni e dei servizi, poiché, aumentando il reddito estero, aumenta il consumo complessivo di beni e servizi, sia esteri che nazionali. Aumenta quindi la domanda aggregata del paese.
- L’ammortamento della valuta locale, aumenta il saldo di beni e servizi perché i prezzi dei prodotti nazionali all’estero sono più economici e quindi la domanda aggregata è più elevata.
- Aumento del reddito del Paese, aumenta la spesa per i consumi interni, sia per i prodotti nazionali che per quelli esteri. Ciò aumenta le importazioni e quindi riduce il saldo di beni e servizi.
Caso di economia chiusa
In un’economia chiusa, la domanda estera è pari a zero. Non ci sono né esportazioni né importazioni. Tutta la produzione viene venduta sul mercato interno, in modo da rispettare la seguente uguaglianza:
Domanda aggregata di beni di produzione interna (DA) = Domanda interna (DI)
È vero anche questo: DA= C + I + G = DI
Dove:
C= Consumo domestico
I= Investimento
G= Spesa pubblica
Caso di un’economia aperta
Quando il paese apre le frontiere c’è una domanda sia interna che esterna. I beni prodotti nel paese vengono venduti non solo ai residenti del paese (vendite locali) ma anche ai residenti all’estero (attraverso le esportazioni).
Inoltre, i consumatori locali possono richiedere beni provenienti da altri paesi attraverso le importazioni.
Considerando quanto sopra, l’economia incontrerà la seguente uguaglianza:
DA= Domanda interna (DI) + Domanda estera (DE)
DA= C + I + G + X – M
Dove:
X= esportazioni
M = importazioni
Esempio di esportazioni nette
Supponiamo che un paese esporti 100 miliardi di euro nel resto del mondo ed effettui acquisti dal resto del mondo per un valore di 50 miliardi di euro. Calcoliamo il saldo del conto corrente:
Esportazioni nette= X – M= 100.000 – 50.000= 50.000 milioni di euro.
Il paese ha un surplus commerciale perché vende più di quanto compra e quindi guadagna più di quanto spende. Si tratta di una situazione molto positiva per un paese.