Un’obbligazione a cedola zero è un’obbligazione in cui il suo rendimento è implicito nel prezzo di emissione. A differenza delle obbligazioni tradizionali, questo tipo di obbligazione non ha una cedola periodica che paga un rendimento precedentemente espresso (non c’è un rendimento esplicito).
Le obbligazioni a cedola zero non prevedono l’addebito di interessi periodici durante la vita dell’obbligazione. Il rendimento che otteniamo deriva dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso dell’obbligazione.
Poiché gli interessi sono incorporati nell’obbligazione, di solito sono emessi con uno sconto (il prezzo di acquisto è inferiore al prezzo di rimborso). E quindi il rendimento dell’investitore (dato che paga un prezzo inferiore a quello che gli viene successivamente rimborsato alla fine della vita dell’obbligazione). Ma non è sempre così.
Le obbligazioni possono essere emesse a premio (prezzo di acquisto>prezzo di rimborso) alla pari (prezzo di acquisto=prezzo di rimborso) o a sconto (prezzo di acquisto<prezzo di rimborso).
Calcolo del prezzo di un’obbligazione a cedola zero
Supponiamo che la società X faccia un’emissione obbligazionaria a cedola zero. Il problema ha le seguenti caratteristiche:
Prezzo delle obbligazioni (P )= ?
Valore nominale (N)= ? 1.
000Tasso di rendimento interno o IRR (r) = 5%Termine
a
scadenza (n) = 3 anni
Secondo la formula per il calcolo del prezzo di un’obbligazione a 0 coupon, abbiamo quanto segue:
P = N/(1+r)^n
Così abbiamo fatto:
Prezzo = 1.000/(1+0,05)^3 = 863,84
Come si vede l’obbligazione è emessa a sconto (prezzo di acquisto < valore di rimborso) ad un prezzo di 863,84 (l’acquirente dell’obbligazione realizzerà un profitto di 136,16 poiché il prezzo di rimborso sarà per il suo nominale, che in questo caso è di 1.000).
Calcolo del TRI di un’obbligazione a cedola zero
Supponiamo che la società X faccia un’emissione obbligazionaria a cedola zero. In questo caso conosciamo già il prezzo del titolo. Attraverso di essa possiamo calcolare il tasso interno di rendimento richiesto per il titolo. Supponiamo:
Prezzo delle obbligazioni(P)=863
,84Valore nominale(N)=1
.000Tasso di rendimento interno o IRR(r)=?
Durata fino alla scadenza(n)=3 anni
Sulla base della formula di cui sopra e della compensazione r avremmo quanto segue:
r=((P/N)^(1/n) – 1) x 100
Così abbiamo fatto:
IRR = ((1.000/863,84)^(1/3) – 1) x 100 = 5%
Vantaggi e svantaggi delle obbligazioni a cedola zero
I loro principali vantaggi sono:
- La loro maggiore volatilità può consentire rendimenti più elevati (anche in scenari deflazionistici).
- Il loro tasso d’interesse effettivo è di solito leggermente superiore a quello di un’obbligazione normale.
- Non pagando una cedola periodica hanno una tassazione più vantaggiosa (sarebbero tassati solo sulla vendita del titolo).
- Consente una migliore immunizzazione del portafoglio, in quanto la durata temporanea del titolo coincide esattamente con la durata dell’obbligazione.
Tra i suoi svantaggi possiamo evidenziare i seguenti:
- Il loro volume in circolazione è relativamente piccolo, quindi hanno poca liquidità (un investitore può avere difficoltà a vendere un’obbligazione a cedola zero).
- Sono destinati principalmente agli investitori istituzionali, per cui il mercato secondario al quale un investitore può accedere potrebbe non funzionare in modo efficiente.