John Stuart Mill (1806 – 1873) fu un filosofo, economista e politico scozzese che sostenne l’utilitarismo incentrato sulla qualità, la libertà, l’uguaglianza di genere e la ricerca della felicità per la maggior parte delle persone.
John Stuart Mill nacque a Londra il 20 maggio 1806. Suo padre era l’economista e filosofo James Mill, che ha sottoposto il figlio a un metodo di studio rigoroso ed esigente che comprendeva la lettura di classici dell’economia, della politica, della filosofia e del diritto in tenera età. Mill Jr. non aveva tempo libero, e suo padre lo costringeva a rendere conto dei suoi progressi senza dargli una pausa per giocare con gli altri bambini o per riposarsi o per le vacanze.
All’età di 14 anni, Mill partì per studiare filosofia, economia e diritto in Francia e iniziò a creare opere originali. All’età di 20 anni soffre di una crisi depressiva, probabilmente a causa delle eccessive richieste a cui era stato sottoposto. Dopo diversi anni riuscì a riprendersi aprendosi ad altre fonti intellettuali più lontane dalle idee che suo padre gli aveva insegnato. In particolare, è interessato alle idee del positivismo, del socialismo e del romanticismo di Comte.
Nel 1830 conobbe Herriet Taylor, una filosofa e femminista che sposò 21 anni dopo, quando rimase vedova. Secondo lo stesso Mill, Taylor era un’importante fonte di ispirazione intellettuale.
John Stuart Mill ha lavorato nell’ufficio di ispezione dell’India orientale fino allo scioglimento della società nel 1858. Dal 1865 e per tre anni è stato membro del Parlamento britannico per il Partito liberale. Lì ha difeso con forza le misure a favore delle classi meno privilegiate, la parità di diritti per le donne e ha proposto riforme del sistema elettorale, tra gli altri contributi.
Il mulino muore in Francia l’8 maggio 1873.
Principali idee di John Stuart Mill
Il contributo di Stuart Mill copre diversi settori dell’economia, della filosofia e del diritto. Qui esamineremo in modo semplificato le sue idee principali:
- Positivismo ed empirismo: la conoscenza deriva dall’esperienza e quindi è necessariamente limitata (non possiamo osservare tutto, solo una parte e trarre conclusioni).
- Libertà e principio del danno: tutti gli individui dovrebbero essere liberi di intraprendere le azioni che ritengono opportune, purché non impongano un danno agli altri.
- Libertà di espressione: La libertà di esprimere e discutere le idee è una condizione necessaria per il progresso sociale. Anche se non ci piacciono le idee altrui, il dibattito aiuta le persone a riconoscere i difetti delle loro idee, ad aprirsi ad altri punti di vista e a rafforzare il ragionamento corretto.
- Democrazia nel rispetto delle minoranze: le società devono creare meccanismi per limitare il potere dei governanti che cercano solo il proprio vantaggio. Allo stesso modo, le minoranze devono essere protette dalla tirannia della maggioranza, dove le idee sono imposte solo dai numeri ma senza rispetto per i gruppi minoritari.
- No alla schiavitù: Rinunciò alle idee che presumibilmente giustificavano la schiavitù (inferiorità genetica e intellettuale).
- Femminismo: l’asservimento delle donne costituisce un modello sociale obsoleto basato sul pregiudizio e che incide gravemente sul progresso sociale.
- Proprietà pubblica delle risorse naturali: il progresso economico non deve andare a scapito del sovrasfruttamento e della possibile estinzione delle risorse naturali.
- L‘utilitarismo: questo è il principio di agire per ottenere la massima felicità per il maggior numero di persone possibile (entro certi limiti come il rispetto delle minoranze). Mill distingueva il suo concetto di utilità in base alla qualità del sentimento di soddisfazione (intellettuale e morale è superiore a quello fisico) invece che alla quantità come avevano proposto gli autori precedenti (come Jeremy Bentham per esempio).
Il contributo di John Stuart Mill all’economia
Stuart Mill era un rappresentante della scuola economica classica. Nel 1848 pubblicò “Principi di economia politica”, che sarà una delle sue principali opere nel campo dell’economia.
Tra le sue analisi Mill ha indagato il processo di formazione dei salari, il valore delle merci in base alla loro utilità e le effettive condizioni commerciali. Mills ha anche esposto l’idea di una stagnazione del capitalismo dovuta alla progressiva riduzione dei profitti e ha proposto varie misure per il miglioramento della distribuzione del reddito nella società.
Principali opere di John Stuart Mill
1843: Un sistema di logica
1844: Saggi su alcune questioni controverse in economia politica
1848: Principi di economia politica: con alcune delle sue applicazioni alla filosofia sociale
1859: Sulla libertà
1860: Considerazioni sul governo rappresentativo
1863: L’utilitarismo
1865: Esame della filosofia di Sir William Hamilton
1869: La sottomissione delle donne / La schiavitù femminile
1873: Autobiografia