La cedola di un’attività finanziaria di debito, è un tasso di interesse che si concretizza nel pagamento al suo titolare di una certa percentuale sul valore nominale del titolo, generalmente si riferisce ad un’obbligazione a reddito fisso.
Molte obbligazioni sono emesse con cedole che pagano il loro titolare in diverse rate, e ciò si riflette nella descrizione dell’obbligazione come abbiamo evidenziato in rosso (in un’obbligazione emessa dallo Stato spagnolo -con un pagamento di cedola del 5,15% annuo-).
Pertanto il pagamento del coupon può essere:
- Annuale: in questo caso c’è 1 pagamento all’anno.
- Semestrale: in questo caso ci sono 2 pagamenti all’anno.
- Trimestrale: in questo caso ci sono 4 pagamenti all’anno.
- Mensile: in questo caso ci sono 12 pagamenti all’anno.
In generale, la riscossione delle cedole significa che il proprietario del bene ottiene un reddito costante, pur mantenendolo nel suo portafoglio. Inoltre, l’investitore può recuperare il suo investimento alla fine della vita utile dell’attività (mediante ammortamento o conversione); oppure può vendere o trasferire l’attività in qualsiasi momento ottenendo un profitto o una perdita a seconda del suo prezzo.
Logicamente, una volta venduto o trasferito il bene non si ricevono più le cedole o gli interessi che saranno addebitati dal nuovo proprietario.
Alcune obbligazioni non pagano cedole, si chiamano obbligazioni a cedola zero. In questo caso l’investitore riceve l’interesse alla fine della vita dell’obbligazione insieme al capitale. Pertanto, in queste obbligazioni, il rischio di tasso di interesse e di reinvestimento è eliminato e il risultato ottenuto è la differenza tra il valore di emissione e il valore di rimborso. In caso di acquisto sul mercato secondario (cioè non al momento dell’emissione) questo rendimento è la differenza tra il prezzo pagato sul mercato e il valore di rimborso.
Struttura del flusso
Le obbligazioni a cedola sono emesse in molti modi diversi. L’esempio seguente mostra la struttura di pagamento e di incasso di un’obbligazione con una scadenza di 5 anni e il pagamento di cedole annuali. Se l’investitore detiene l’obbligazione fino alla scadenza, paga il capitale all’inizio della vita dell’obbligazione e riceve 5 cedole e il rendimento del capitale nel 5° anno.
Le obbligazioni a cedola zero (nessun pagamento intermedio) emesse a sconto saranno emesse ad esempio all’85% del loro valore nominale e alla scadenza l’investitore riceverà il 100%, ottenendo la differenza in cambio. D’altro canto, possono essere emessi anche al valore nominale e alla scadenza ricevono un premio di riscatto, ossia sono emessi al 100% e riscattati al 102%.
Calcolo del coupon
La formula di calcolo è molto semplice. Per questo dobbiamo conoscere il valore alla pari del titolo in questione e la percentuale di cedola che paga.
Vediamo un esempio.
Se un’obbligazione paga una cedola del 7,5% e il suo valore nominale è di 1.000 euro, qual è l’importo che pagherete annualmente?
Interessi = (7,5%/100) x 1.000 euro = 0,075 x 1.000 euro = 75
Un po’ di storia
Il termine cedola deriva dal fatto che le vecchie emissioni di prestiti effettuati con titoli fisici inclusi nel documento giustificativo stesso che a ciascun obbligazionista è stata data una serie di piccoli rettangoli (cedole) con l’indicazione di ciascuna delle successive date di scadenza e della successiva raccolta dei proventi impegnati dall’emittente dei titoli.
Titolo fisico con diversi coupon
Pertanto, il proprietario del titolo di proprietà ha riscosso questi proventi dando in cambio la cedola corrispondente all’emittente del titolo (avendo sempre meno cedole attaccate al suo titolo). Ovviamente, questo sistema non è stato utilizzato per anni, in quanto è stato sostituito dal sistema contabile e in forma elettronica, anche se il termine coupon è stato mantenuto.
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Valutazione di un’obbligazione