Il rischio di cambio è la perdita potenziale a seguito di fluttuazioni valutarie in funzione della volatilità e della posizione della valuta in un determinato momento. È noto anche come rischio di cambio o rischio di valuta.
Il rischio di cambio si riferisce alle possibili variazioni del prezzo di una valuta rispetto ad un’altra, quindi a seconda della posizione che deteniamo, della volatilità della valuta e del periodo di tempo che consideriamo, un movimento di valore può farci guadagnare o perdere posizioni (valore).
Il rischio di cambio sorge quando le operazioni in valute diverse da quella estera avvengono, nel paese stesso o all’estero, in modo che la redditività dell’operazione dipenda non solo dall’importo economico ricevuto, ma anche dal valore dell’operazione rispetto alla valuta nazionale in un determinato periodo.
Come neutralizzare il rischio di cambio
Per neutralizzare questo tipo di problema, esistono elementi di copertura come, ad esempio, l’accordo della somma in valuta nazionale, in modo che qualsiasi movimento non influisca sul valore del bene esportato.
Oppure, d’altro canto, di stipulare strumenti finanziari derivati che servono a coprire le oscillazioni dei tassi di cambio, come swap, opzioni e simili. In questo modo, se perdiamo con l’asset principale guadagneremo lo stesso importo con il derivato finanziario e quindi abbiamo eliminato il rischio di cambio. Lo svantaggio è che se il tasso di cambio va a favore del nostro asset principale, perderemo con il derivato finanziario e sarebbe stato meglio non coprirlo. Tuttavia, quello che cerchiamo è di eliminare il rischio, non di avere un’operazione di successo con i derivati finanziari. Per fare questo dovremo decidere quando coprire il rischio e quando no.
Esempio di rischio di cambio
Immaginiamo di voler vendere una macchina alla Russia, dove il rublo è quotato a 1 EUR=7 rubli, pagabile in 180 giorni.
Se il prezzo di vendita è di 3.000 euro, al momento lo venderemo per 21.000 rupie, ma immaginiamo che per qualche fattore economico o politico, l’euro si apprezzi o il rublo si svaluti durante i sei mesi che il pagamento sarà ritardato, così che l’euro è ora quotato a 10 rupie.
In questo modo riceveremo solo 2.100 euro, perdendo parte del valore che avevamo inizialmente con la conversione.
Questo è il cosiddetto rischio di cambio, quindi per le transazioni e il commercio internazionale è un elemento importante da tenere in considerazione, poiché il valore delle valute varia ogni giorno e questo può essere dannoso per i produttori (e anche un guadagno per gli acquirenti).