Un indice a valore ponderato o indice a capitalizzazione ponderata è un tipo di indice di mercato azionario che viene costruito in base alla capitalizzazione di mercato di ciascuno dei titoli che compongono l’indice. A volte non viene utilizzato tutto il capitale azionario di ogni azione, ma solo il flottante.
Si calcola sommando la capitalizzazione di mercato di ciascuno dei valori che compongono l’indice, dividendo poi per il valore dell’indice in un anno base e moltiplicando poi per un certo numero dell’indice (di solito 100).
Questo tipo di indice è quello che più fedelmente rappresenta la realtà del mercato. La maggior parte degli indici azionari mondiali utilizza questo metodo di calcolo, come l’S&P 500 e l’IBEX 35.
Vantaggi degli indici di capitale ponderati
- Questo tipo di indice del mercato azionario è considerato un modo oggettivo per misurare l’importanza relativa di ogni azione che compone l’indice, perché lo misura in base al suo valore totale e non al prezzo di ogni azione come fanno gli indici dei prezzi ponderati.
- Sono macro consistenti: è l’unico tipo di indice in cui tutti gli investitori potrebbero investire (Siegel 2003).
- Secondo il modello di valutazione delle attività finanziarie (CAPM), è l’unico portafoglio di mercato efficiente per le attività di rischio.
- Richiede meno riequilibri e aggiustamenti rispetto ad altri indici in termini di splits o dividendi azionari.
Svantaggi dei coefficienti patrimoniali ponderati
- L’inconveniente più importante degli indici ponderati per il capitale è che possono essere sovra-influenziati da valori azionari che hanno un elevato valore economico. Ad esempio, nel 2007 le 5 maggiori aziende spagnole rappresentavano il 65% della Ibex 35.
- Un altro svantaggio è che questi indici, se ponderati in base al valore di ciascuna società, sono sovrastimati dai valori sopravvalutati dal mercato.
Esempio di indice di valore ponderato
Immaginiamo di costruire un indice azionario ponderato in base alla capitalizzazione di mercato di 3 azioni. I prezzi delle azioni al 1° gennaio 2017 sono:
Prezzo delle azioni | N. di azioni | Capitalizzazione di mercato | |
---|---|---|---|
Valore A | 10 € | 1000 | 10.000 € |
Valore B | 30 € | 100 | 3.000 € |
Valore C | 80 € | 500 | 40.000 € |
Totale | 53.000 € |
Se il valore delle azioni al 1° gennaio 2018 è il seguente
Prezzo delle azioni | N. di azioni | Capitalizzazione di mercato | |
---|---|---|---|
Valore A | 15 € | 1000 | 15.000 € |
Valore B | 35 € | 100 | 3.500 € |
Valore C | 60 € | 500 | 30.000 € |
Totale | 48.500 € |
Se contiamo la prima tabella (1/01/2017) come anno base, il valore dell’indice al momento della seconda tabella (1/1/2018) sarà il valore dell’indice:
Valore indice = 48.500/53.000 x 100 = 91,5
Come si può vedere, anche se le azioni A e B sono aumentate, poiché il valore totale dell’azione C è il doppio di quello delle altre due ed è sceso di prezzo, ha più influenza sull’indice rispetto alle altre due.