L’Euro è la valuta ufficiale europea che opera nella maggior parte dei paesi dell’UE dal 2002.
L’Euro passo dopo passo
Come previsto negli anni ’80 con la creazione dell’Unione Europea, che derivava dalla ex Comunità Economica Europea, l’integrazione dei paesi in termini politici, economici e sociali, in particolare l’integrazione socio-politica e la creazione di un mercato unico europeo, ha significato a medio termine la creazione di uno spazio economico comune la cui moneta era la stessa per tutti i paesi che componevano l’UE.
In questo modo, una volta realizzata l’unione politica ed economica, la politica monetaria doveva essere governata dalla stessa entità, la Banca Centrale Europea (BCE), che fino a quel momento sarebbe subentrata alle politiche monetarie nazionali di ogni paese, e che avrebbe rappresentato un ulteriore passo avanti nella creazione di un sistema federale europeo, prima dell’armonizzazione e dell’unione fiscale, che è l’ultimo passo rimasto verso l’unione totale.
L’euro è stato messo in circolazione il 1° gennaio 2002, ma è stato ufficialmente scambiato dal 1° gennaio 1999, quando tutte le valute nazionali della maggior parte dei paesi europei erano legate all’euro a un tasso fisso, a seconda del valore e della forza di ciascuna valuta. L’obiettivo è quello di creare un’unica entità economica per il resto del mondo, di incoraggiare le transazioni tra i paesi membri e di creare una moneta abbastanza forte da poter far fronte al dominio globale del dollaro e della sterlina.
Tuttavia, sebbene sia nato con grandi aspettative, le differenze macroeconomiche tra gli Stati membri, i punti di forza di ciascuna economia e la forte crisi finanziaria globale hanno messo l’euro ai margini per alcuni anni, con alcuni paesi che hanno addirittura pensato di abbandonare l’euro e di recuperare la loro vecchia moneta. Nonostante ciò, la moneta unica ha rappresentato un vantaggio nella mobilitazione di capitali, beni e scambi commerciali, una situazione che sarà formalizzata una volta che tutti i paesi aderiranno all’Unione Monetaria.