Per azioni proprie si intende la quantità di azioni rappresentative che una società detiene del proprio capitale sociale. Sia le società quotate che quelle non quotate possono detenere una parte dei propri titoli.
Si può anche parlare di azioni proprie quando una società appartenente ad un gruppo di società acquisisce i titoli emessi dalla capogruppo.
Funzioni delle azioni proprie
Ci sono diverse ragioni per cui una società è interessata ad avere azioni proprie nel proprio patrimonio:
- Evita il crollo del valore dei titoli della società. Riduce il numero di azioni in circolazione per minimizzare l’impatto sul prezzo.
- Invia un segnale di ottimismo sull’azienda. L’acquisto di azioni proprie dà un’immagine di fiducia nel valore dell’azienda.
- Per premiare i loro dirigenti e dipendenti con queste azioni. Oltre a una forma di remunerazione, serve a coinvolgerli nei risultati dell’azienda.
- Condividere il profitto. I riacquisti di azioni sono spesso considerati un’alternativa alla distribuzione di dividendi, in quanto hanno lo stesso effetto.
Regolamento per le azioni proprie
L’acquisto di azioni proprie è altamente regolamentato in tutto il mondo. A titolo di esempio, la normativa spagnola vigente, attraverso l’articolo 134 della legge sulle società, impone una serie di obblighi alle società quando utilizzano azioni proprie. Nel caso di società quotate, esse non possono detenere più del 10% delle azioni proprie, mentre il limite di azioni proprie per le società non quotate è del 20%. Le società quotate sono tenute a riferire alla Commissione nazionale spagnola del mercato mobiliare (CNMV) sui movimenti delle loro azioni proprie.
Un altro obbligo stabilito dalla Legge sulle Società è quello di avere la preventiva approvazione dell’Assemblea degli Azionisti e di fissare il prezzo massimo e minimo per l’acquisto di azioni proprie. Un requisito che merita particolare attenzione è che le operazioni con azioni proprie non possano superare il 25% del volume scambiato nelle ultime 20 sessioni.
Le azioni proprie non hanno diritto di voto né di dividendo, pur contando nel capitale ai fini del calcolo del quorum richiesto per la costituzione dell’assemblea e per l’adozione delle deliberazioni.
Esempio di rimborso di azioni proprie
La società X ha un capitale sociale suddiviso in un totale di 1.000 azioni, di cui 10 di proprietà.
La società ha guadagnato 1.000 euro, quindi abbiamo diritto a 10 euro di utile (1 euro per azione). X distribuisce 500 euro di dividendi, poi abbiamo diritto a 5 euro di dividendi (0,5 euro per azione).
L’anno successivo la società X acquista 50 azioni proprie e le riscatta. Il numero totale di azioni sale a 950, di cui possediamo ancora 10 azioni. Nello stesso anno la società X guadagna nuovamente 1.000 euro, quindi il nostro utile sarà portato a 1.053 euro per azione (1.000 euro/ 950 azioni). Se la società X decide di versare 500 euro di dividendi, avremo diritto a un dividendo di 5,3 euro.